“Guardando un quadro non so se alle volte siano più le immagini oppure una suggestione che trova spazio sulla tela
dell’artista a far nascere in me una sensazione, e quale delle due evocazioni sia la più vera, la più necessaria. Credo piuttosto che l’incontro tra la materia di una creazione artistica e i nostri
occhi sia come l’impatto morbido di una dolce risacca su una spiaggia, e che i colori colpiscano la mente, rinnovando nei nostri pensieri dolci ricordi o dolorosi trascorsi. Nelle opere all’interno
del libro trovate tutto questo. La femminilità espressa da Nicole aué nei colori della loro più intima coscienza, la materializzazione esasperata delle sensazioni nei fregi cromatici
di Christian Riminucci, la delicata rappresentazione dell’Io instabile e controverso di Pietro Olivieri e la tavolozza intercontinentale delle sue sabbie. Ho voluto
dare spazio a questi tre magnifici artisti, dei quali di seguito trovate la biografia, affinché durante la lettura si possano rendere visibili un pensiero, un’ispirazione e il silenzio composto
dell’urlo di un’anima, l’unica vittima, spesso, delle nostre rassicuranti consuetudini”. Tratto dai ringraziamenti sul romanzo “Fiori di agave
sulla collina delle fate”